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Davide Nicosia, il rap teatrale targato Napoli

Davide Nicosia, il rap teatrale targato Napoli

Negli ultimi anni si è assistito al rifiorire della scena hip-hop napoletana, scena rimasta a lungo tempo nascosta, ma mai del tutto definitivamente scomparsa.  La storia del rap partenopeo parte dalle esperienze di band come La Famiglia, passando per i Co Sang e ‘A67, fino ad arrivare a prodotti più recenti. Una nuova leva del rap napoletano è Davide Nicosia che il 13 luglio ha presentato al museo PAN di via Chiaia a Napoli, il suo disco, opera prima, “I Singoli Per L’Estate”. Composto da tre brani, l’album è in uscita in free download dal 15 luglio sulla sua pagina ufficiale, www.davidenicosia.it. Lo showcase è accompagnato dalla proiezione del video del brano “Non l’ho mai detto”, nel quale l’artista, sullo sfondo del lungo mare di Mergellina, interpreta vari personaggi, rivelando tutta la sua esperienza, nonostante la giovane età – Nicosia ha solo vent’anni – di attore teatrale. Davide inizia l’incontro in maniera coinvolgente, chiedendo subito al suo giovanissimo pubblico di partecipare attivamente, dimostrando una grande ironia e tanta sicurezza di sé. Tra le collaborazioni del giovane rapper spiccano i nomi di Nazo – che l’ha aiutato in questa sua prima avventura, nel ruolo di produttore artistico  – e Clementino, vero e proprio fenomeno della nuova ondata di rapper partenopei. 0All’interno dei nuovi brani  il giovane artista campano dimostra una spiccata tecnica linguistica, articolando le liriche in maniera avvolgente e vorticosa su basi campionate che spaziano dai suoni più modaioli, nello stile dei nuovi rapper americani, al reggae, fino al funky “old school”.
“Le cose finte delle canzoni pop non funzionano – spiega Davide – per questo da 4-5 anni l’hip-hop in Italia sta spingendo molto, con personaggi come Fabri Fibra e lo stesso Clementino”.
Quali sono state le tue esperienze teatrali e quanto sono state importanti?
“Faccio teatro da quando avevo dieci anni. Ho studiato scienze dello spazio e sono stato selezionato per un workshop al Premio Troisi dove ho potuto affiancare personaggi come Giancarlo Giannini ed Enrica Buonaccorti. Tento di mettere molti degli insegnamenti che ho imparato a teatro nella mia musica. Un’idea che ho avuto per esempio è quella del rap con le imitazioni”.
Quanto è importante il ruolo dei social network per la diffusione della musica rap?
“I social network come facebook e youtube aiutano ad arrivare alle masse. Le radio difficilmente passano pezzi hip-hop italiani, mentre spesso passano pezzi di rapper americani, che magari parlano di marijuana, ma nessuno li capisce”.
Che rapporto hai con Napoli?
“Sono legato molto alla mia città, ma penso allo stesso tempo che bisogna uscire. Molti artisti restano fermi, ma credo che non bisogna ghettizzarsi”.
Questo è un primo assaggio per i fan, per aspettare il disco vero e proprio bisognerà però aspettare all’inizio del 2013.